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19 LUGLIO 1985

         mandata alle vasche di flottazione.
             Iniettando aria nel bagno di flottazione si provoca una densa schiuma e, con l’aggiunta di idonei rea-
         genti, si fa in modo che le particelle rimaste asciutte (idrofobe) si aggreghino alle bolle di schiuma e salga-
         no in superficie (si tratta del minerale commercialmente utile che viene fatto  “flottare” o galleggiare),
         mentre quelle che non hanno subito l’azione dei reagenti (gli scarti della lavorazione) restano bagnate
         (idrofile) e precipitano sul fondo della vasca.
             La torbida contenente il minerale viene filtrata e addensata per eliminare più acqua possibile. Il resi-
         duo della torbida (la roccia sterile finemente macinata e l’acqua utilizzata nella macinazione e nella flotta-
         zione) viene convogliato con un tubo ai bacini di discarica e decantazione.


         2.4 La discarica – I bacini di decantazione
             I bacini di decantazione sono discariche minerarie dei fanghi residuati della lavorazione del minerale
         mediante flottazione o lisciviazione. Servono per il deposito, la decantazione, la consolidazione e lo stoc-
         caggio degli scarti della lavorazione mineraria e per il recupero dell’acqua utilizzata nella lavorazione.
             La struttura arginale prevede alla base un primo rilevato di altezza e di spessore contenuti, la cui fun-
         zione è quella di fornire una fondazione all’argine che su di esso verrà sopraelevato e di costituire una ba-
         se filtrante per l’argine stesso. Sopra al rilevato di base viene via via sovrapposto il cosiddetto “addensato
         del ciclone”.
             La torbida proveniente dall’impianto di flottazione viene immessa in un apparecchio di forma conica
         chiamato ciclone o idrociclone che separa per centrifugazione i granuli più grossolani contenuti nella tor-
         bida da quelli più fini (Fig. 4). Con la sabbia più grossolana viene costruito l’argine, la cui funzione di conte-
         nimento è molto modesta in relazione alla natura auto-resistente dei fanghi residui una volta consolidati.
         Il resto della torbida, costituita per il 95% da acqua e dai materiali più fini, viene convogliato nel bacino
         per la decantazione e il recupero dell’acqua utilizzata nella lavorazione (Rossi 1973).





































                                             Fig. 4. Idrociclone sull’argine di sabbia.


             Dopo aver ceduto per gravità le frazioni solide in sospensione, che vanno a depositarsi sul fondo del
         bacino, l’acqua si dirige lentamente verso le torrette di sfioro e defluisce attraverso la conduttura di scari-




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