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PANGEA Numero 5 Anno 2021

             Il terreno e gli edifici costruiti per ospitare i vari impianti di lavorazione furono accatastati solo nel
         1992 allorché, cessata ormai da 7 anni l’attività mineraria, i titolari di Prealpi Mineraria, subentrata a Fluo-
         rmine (che a sua volta era subentrata a Montedison e a Montecatini) nella proprietà delle pertinenze mi-
         nerarie all’atto del subentro nella concessione della miniera, cedettero gli edifici a un imprenditore del
         luogo. Vent’anni dopo lo stesso imprenditore acquisì per usucapione anche il terreno circostante gli edifici
         che ospitavano gli impianti.
             Le case per i dipendenti specializzati di Montecatini a Tesero, “un gruppo di 20 alloggi forniti di mo-
         derni impianti igienico sanitari” e di impianto di riscaldamento centralizzato, furono costruite “in magnifi-
         ca posizione ben soleggiata” (Morra e Vighi 1964) ed erano i primi alloggi con impianto di riscaldamento
         centralizzato costruiti a Tesero. Le case passarono in proprietà da Montecatini a Montedison e successiva-
         mente a Fluormine. Nel 1980, allorché Fluormine restituì la concessione mineraria, le case furono vendute
         a un’impresa edile che le trasformò in residence turistico. Sono oggi il residence “Lagorai” di Tesero che
         sovrasta l’antica chiesa di San Leonardo e l’adiacente cimitero delle Vittime della Val di Stava.


         2.3.2.2 La nuova impostazione della coltivazione in miniera e gli impianti ausiliari

             Montecatini scavò nuove gallerie di miniera a quota 1787, 1715, 1630 e 1550 m s.l.m. per accedere al
         filone dal versante del Monte Prestavèl che sovrasta la Val di Stava. La galleria di quota 1787 intercettava
         il traverso banco scavato a suo tempo sul versante della Val Gambìs che assicurava così una perfetta area-
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         zione. Furono costruite una nuova teleferica con portata oraria di 15 t per il trasporto del materiale  dalle
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         nuove gallerie di miniera agli impianti di lavorazione e una seggiovia con portata oraria di 80 persone
         per il trasporto dei minatori (Fig. 3). Nel 1971 le gallerie di quota 1630 e 1550 furono collegate all’impian-
         to di lavorazione anche con un piano inclinato. Per fornire energia agli impianti e alla miniera la Società
         Trentina di Elettricità costruì una linea elettrica a 20 kW da Lago di Tesero con un percorso di circa 5 km.

























          Fig. 3. Le tracce nel bosco mostrano ancora oggi il percorso della teleferica (a destra) e della seggiovia che
                             collegavano le galleria di miniera con l’impianto di lavorazione.

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          La teleferica aveva una lunghezza di 930 m e superava un dislivello di 360 m, i carrelli potevano trasportare fino a 1500 kg di carico utile.
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          La seggiovia collegava gli impianti alla galleria di quota 1787.

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