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PANGEA Numero 5 Anno 2021

             Prealpi Mineraria lavorava prevalentemente fluorite utile per l’industria siderurgica e aveva installato
         a Prestavèl un impianto di arricchimento con sistema gravimetrico o tri-flo. Dal 1982 al luglio 1985 utilizzò
         anche l’impianto di flottazione per flottare una volta ogni due o tre settimane il sottovaglio dell’impianto
         gravimetrico. In questo periodo furono lavorate a Prestavèl 131.798 t di materiale delle miniere di Corva-
         ra/Rabenstein, di Vallarsa/Brantental e di Torgola e 52.610 t della miniera di Prestavèl e furono deposita-
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         te in discarica circa 45.000 t di sterile .
             Da notare che le miniere di Corvara/Rabenstein, di Vallarsa/Brantental e di Torgola distano da Stava
         rispettivamente 50, 70 e 250 km. Nel 1980 dunque la posizione “di perfetta funzionalità” degli impianti
         rispetto alla miniera, che era tanto importante per Montecatini nel 1960, non era più un elemento rile-
         vante.
             Dopo il crollo della discarica, il 19 luglio 1985, la zona che aveva ospitato la discarica e gli impianti fu-
         rono sottoposti a sequestro giudiziario. Il 5 agosto 1985 Prealpi Mineraria chiedeva il dissequestro degli
         impianti per proseguire nella produzione e affermava che, in caso contrario, avrebbe dovuto licenziare
         tutti i dipendenti, non solo i 32 che lavoravano ancora a Prestavèl, ma anche quelli che lavoravano a Cor-
         vara/Rabenstein, a Vallarsa/Brantental e a Torgola.

             Per ottenere il dissequestro degli impianti e impedire così i licenziamenti, il 18 settembre 1985 il Sin-
         dacato Flerica-CISL indisse una manifestazione di protesta in piazza a Trento. Si sottolineava che la fluorite
         aveva un suo mercato affermato con richieste continue e pressanti e, al giornalista che chiedeva come si
         sarebbe potuto produrre senza la discarica crollata meno di due mesi prima, il segretario provinciale del
         sindacato Flerica-CISL rispondeva affermando che erano allo studio altre soluzioni: “si parla di un tubo con
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         fuoriuscita di acqua nel torrente Stava” , senza passare quindi per i bacini di decantazione, che non c’era-
         no più.
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             La miniera di Prestavèl e gli impianti sono stati chiusi definitivamente il 16 dicembre 1985 . La telefe-
         rica e la seggiovia sono state smontate alcuni anni dopo il disastro e gli accessi alla miniera sono stati fatti
         crollare. Prealpi Mineraria trasferì l’impianto di trattamento gravimetrico presso la miniera di Torgola do-
         ve continuò ad operare fino al 1999. Nel 2004 la società risultava fallita.

         2.3.2.3 L’acqua
             Il trattamento mediante flottazione necessita di molta acqua e, per portare all’impianto l’acqua ne-
         cessaria, fu costruito un apposito acquedotto con portata di 65 l/s che partiva dalla presa d’acqua sul rio
         Stava, poco a valle di Pampeago. Risultano le richieste di Montecatini per l’autorizzazione a derivare ac-
         qua dal rio Stava del 24 febbraio 1961 e del 10 aprile 1961 dirette rispettivamente al Ministero dei Lavori
         Pubblici e al Genio Civile. L’autorizzazione venne concessa nel maggio del 1962.
             Giacché nei mesi invernali la portata si riduceva, altra acqua veniva pompata dal rio Stava mediante
         una conduttura posta a valle della presa d’acqua e poco a monte dei Masi di Stava. Altra acqua veniva
         prelevata direttamente in miniera e portata con un tubo all’impianto di flottazione. È l’acqua che ancor
         oggi fuoriesce dalla galleria di base della miniera a quota 1550.


         2.3.2.4 La flottazione

             La flottazione è un procedimento per separare il minerale utile dalla roccia priva di valore commercia-
         le, detta anche sterile. Il procedimento di flottazione viene utilizzato per molti minerali, fra i quali anche la
         fluorite, e si basa sulla proprietà dei minerali ridotti in polvere finissima di aggregarsi o meno all’acqua,
         aiutati in questo dall’aggiunta di particolari sostanze chimiche (Ricceri 2001).

             La flottazione è preceduta dalla macinazione finissima del materiale grezzo che viene eseguita me-
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         diante frantoi e mulini (prima a secco e poi con l’aggiunta di molta acqua, 10 m  circa per tonnellata di
         “tout-venant”), fino a ridurlo in particelle microscopiche. La torbida così ottenuta, molto liquida, viene

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          Dalla sentenza del Tribunale di Trento (dato approssimativo).
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          Settimanale “Vita Trentina” – 27 ottobre 1985.
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          Vedi nota 17.

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