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GEOLOGIA APPLICATA


          ANALISI DELLE PROBLEMATICHE GEOLOGICHE CONNES-

          SE ALLA COLTIVAZIONE DI GIACIMENTI DI GESSO


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                                              2,*
          Chiara Caselle , Sabrina Maria Rita Bonetto
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             Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino; chiara.caselle@unito.it
           2
             Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino; sabrina.bonetto@unito.it
           *  Corresponding author
           Abstract: Il gesso è una risorsa naturale utilizzata fin dall’antichità per scopi edilizi, ornamentali e per altre nu-
           merose applicazioni. Viene infatti ancora oggi estratto in tutto il mondo tramite scavi a cielo aperto o in sotterra-
           neo. In particolare, in Piemonte (e più precisamente nell’area del Monferrato) sono concentrate le più importan-
           ti unità estrattive di gesso presenti nel settore nord occidentale del territorio nazionale. Dal punto di vista geolo-
           gico, il gesso presenta alcuni caratteri particolari, legati principalmente all’assetto geologico, strutturale e idro-
           geologico del sito, che richiedono una gestione adeguata allo scopo di evitare danni di tipo ambientale e nei con-
           fronti della sicurezza del sito di scavo e degli operatori. Scopo di questo articolo è quello di proporre un’analisi
           delle principali problematiche che possono insorgere in ambiente di cava in relazione alla natura geologica e
           idrogeologica dei corpi gessosi, in modo da fornire strumenti adeguati a prevenire ed affrontare i rischi connessi.

           Parole chiave: gesso; estrazione; materie prime; rischi geologici

          1. Introduzione
              Il gesso è una materia prima utilizzata per diversi scopi e applicazioni. Secondo il US Geological Survey on
          Mineral Commodity (Febbraio 2020), durante il 2019, nel mondo ne sono stati estratti circa 140 milioni di tonnel-
          late. Il suo utilizzo è principalmente legato all’industria del cemento e alla produzione di pannelli di cartongesso e
          di stucchi, ma vi sono anche applicazioni legate alla produzione di vernici e di alcuni fertilizzanti e in contesto clini-
          co (ad esempio per l’immobilizzazione di fratture ossee e come supporto per agenti farmaceutici).
              La presenza di gesso in volumi e concentrazioni tali da renderlo interessante dal punto di vista estrattivo è
          legata a condizioni geologiche molto particolari. In Italia, alcuni tra i più importanti giacimenti di gesso sono ascri-
          vibili alla Crisi di Salinità Messiniana, un evento paleo-ambientale che ha interessato gran parte dell’area mediter-
          ranea intorno a 6 milioni di anni fa. Durante la Crisi di Salinità Messiniana la concentrazione di sali nelle acque del
          Mediterraneo ha subito un forte aumento, portando alla precipitazione di grandi volumi di gessi, anidriti e sali.
              Al fine di assicurare la sicurezza dell’ambiente di cava e delle zone limitrofe, limitando l’impatto ambientale
          ed, al tempo stesso, ottimizzando la produzione di materiale, i lavori di scavo devono essere accompagnati da
          attente valutazioni, sia in fase progettuale sia durante l’avanzamento della coltivazione e le fasi di recupero della
          cava, che tengano conto delle specificità di questo materiale. In particolare, è importante considerare le caratteri-
          stiche fisiche e chimiche del minerale gesso (in particolare, l’elevata solubilità in acqua e la scarsa resistenza mec-
          canica), l’elevata variabilità geologica, la frequente presenza di sedimenti marnoso argillosi, intercalati ai livelli di
          gesso o come riempimento di faglie fratture e il possibile sviluppo di fenomeni carsici.
              Scopo di questo articolo è quindi quello di delineare le principali problematiche che possono insorgere du-
          rante l’estrazione in giacimenti di gesso messiniano, sia a cielo aperto che in sotterraneo, facendo riferimento in
          modo particolare alla situazione piemontese. Verranno riportati, quindi, esempi relativi al settore geografico del
          Monferrato, all’interno del quale sono concentrate le più importanti unità estrattive di gesso presenti nel settore
          nord occidentale del territorio nazionale.

          2. I giacimenti di gesso messiniano in Piemonte
              Gli affioramenti di gesso di età messiniana in Piemonte sono osservabili in corrispondenza a due settori del
          Bacino Terziario Piemontese (BTP), allungati in direzione EW ed ubicati rispettivamente a N e a S della città di Asti,
          in corrispondenza al settore collinare del Monferrato ed al margine rispettivamente settentrionale e meridionale
          del cosiddetto Bacino Pliocenico Astigiano (Figura 1) e sono descritti, nella cartografia geologica con il nome di
          “Formazione Gessoso-Solfifera”. Al suo interno, i depositi evaporitici sono organizzati in cicli di deposizione costi-
          tuiti da livelli di gesso (che possono raggiungere fino a 15 m di spessore) intercalati a strati di marna con spessori
          compresi tra pochi decimetri e 2-3 metri. La potenza di ciascun ciclo varia da 5 a 35 metri e, tendenzialmente, i
          cicli più potenti (e che quindi possono diventare oggetto di estrazione) ricadono nella parte inferiore e media del-



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