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IDROGEOLOGIA: VALUTAZIONE E PROTEZIONE DELLE RISORSE IDRICHE

         In questi casi l’analisi del bilancio idrico deve quindi trasformarsi in uno studio  dell’evoluzione nel tempo dei molti
         parametri che descrivono queste condizioni “dinamiche”.

         Tra questi, viene proposto da Richey come indicativo dello stato delle risorse la resilienza della riserva, che
         rappresenta la capacità di un’area di estensione regionale o locale di ripristinare la consistenza della riserva di base
         dopo una fase di prelievi , o di carenza di alimentazione. La conoscenza della capacità di recupero della risorsa
         permette in effetti di sapere anticipatamente come cambia nel tempo il limite dello sfruttamento al quale possiamo
         sottoporre la risorsa idrica. Si può così ottenere un elemento di giudizio più valido di quello finora utilizzato per
         misurare il reale stato della risorsa.

         Secondo questo modo di vedere, stabilita  una piezometria di riferimento, rappresentativa della superficie della
         falda a linee di uguale livello, che può corrispondere a quella rilevata all’inizio di una fase di depressione
         piezometrica, è possibile classificare lo stato della riserva confrontando il volume  attuale della riserva di base con
         quello del momento di  riferimento.

         Si può quindi procedere alla valutazione della resilienza individuando come la fascia di oscillazione del livello
         piezometrico cambia nel tempo per fattori naturali e antropici. Per chiarezza precisiamo che il volume d’acqua
         sotterranea compreso nella fascia di oscillazione costituisce la riserva naturale, al disotto della quale  si trova la
         riserva di base, o geologica, come indicato in Figura 2.





















         Fig. 2 . Distinzione della riserva di base e della riserva naturale nel Milanese



         E’ opportuno anche precisare il senso dei termini qui utilizzati, utili per i calcoli dello stato della riserva. Anzitutto si
         nota che il volume della riserva di base corrisponde alla sommatoria dei prodotti dello spessore saturo per la
         porosità efficace degli acquiferi del bacino idrogeologico in esame, ma è utile aggiungere che è possibile utilizzare
         per il computo dei volumi quello della riserva sfruttabile, che tiene conto della capacità di rilascio delle acquiferi in
         pressione.

         Lo stato della riserva di base, secondo la valutazione del volume dianzi esposta, può essere definito
         numericamente, ad esempio come percentuale del volume idrico contenuto negli acquiferi rispetto a quello di
         riferimento, oppure come differenza fra il volume di riferimento e quello rilevato attualmente.



         3. Calcolo della resilienza  nel caso di prelievi da pozzi isolati

         Si deve premettere che, per la numerosità e la varietà  dei fattori che agiscono sulle capacità di recupero delle
         riserve, si deve scegliere di volta in volta il metodo più idoneo per determinare il valore della resilienza.






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