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PANGEA Numero 2 Anno 2020

         Di seguito vengono quindi esposti alcuni metodi per la determinazione della resilienza, iniziando da un caso
         particolarmente semplice, nel quale è coinvolto un solo pozzo in un’ampia area priva di altre captazioni.

         Il pozzo viene sottoposto a un prelievo con portata Q costante.


         Ipotizzando che la falda non subisca alcuna oscillazione piezometrica di interesse, e quindi che sia presente solo la
         riserva di base, e che i parametri idrogeologici dell’acquifero siano noti, durante la fase di depressione piezometrica
         l’ abbassamento alla distanza x dal pozzo è dato dalla cosiddetta legge di approssimazione logaritmica (Jacob).

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         h=   0,183Q/T Log (Tt/x S)

         Al  termine di questa fase di prelievo, il pozzo viene spento  al tempo t 0  dall’inizio dei prelievi e si valuta con il mo-
         nitoraggio il valore dell’abbassamento residuo al tempo t dallo spegnimento.

         Distinguiamo l’abbassamento residuo teorico da quello reale. L’abbassamento residuo s del livello piezometrico
         avviene secondo la relazione:

         s = 0,183Q/T * log (t 0/t)

         Detto E il valore del rapporto 0,183 Q/T, rappresentativo del  rendimento dell’acquifero, la relazione può anche es-
         sere scritta :

         s = Elog(t0/t)

         Si deve considerare il fatto che Il valore reale dell’abbassamento residuo al tempo t  dall’arresto del funzionamento
         del pozzo può essere diverso da quello calcolabile dalla relazione, se il rendimento dell’acquifero è cambiato dopo
         la fine del  pompaggio.

         Questo avviene  ad esempio  quando sono stati installati altri pozzi nella zona di alimentazione della riserva, a causa
         dei quali al pozzo arriva un flusso impoverito rispetto a quello iniziale, con un rendimento minore.


         Avremo quindi un abbassamento residuo s’, visualizzato dai dati di monitoraggio del livello piezometrico nel pozzo,
         dato dalla relazione:

         s’ = E’Log (t0/t)

         Dai dati di monitoraggio che forniscono s’,  è possibile calcolare rapidamente da questa relazione il valore del
         nuovo rendimento dell’acquifero. Il valore di E’ risulta quindi pari al rapporto fra abbassamento residuo e logaritmo
         decimale del rapporto dei tempi.

         Utilizzando le due relazioni per il tempo t pari a t 0, avremo che quando l’acquifero non ha subito turbative  l’abbas-
         samento risulterà nullo, mentre nel caso di una riduzione delle portate affluenti  si riscontrerà un abbassamento
         residuo  di qualche entità.

         In caso di una forte compromissione delle portate affluenti al pozzo, la differenza fra  abbassamento residuo teorico
         e reale  risulta molto elevata: la differenza s’-s può risultare anche di -2  o -3 m.

         Se al contrario le portate affluenti al pozzo sono aumentate, ad esempio per lo spegnimento di alcune opere di cap-
         tazione, la differenza  può essere positiva.

          In  tal caso, si hanno in alcune circostanze conseguenze negative per l’ambiente (es. invasione di scantinati, rischi
         per le fondazioni e la stabilità dei versanti).

         In conclusione, da questo esempio che rappresenta il caso più semplice si può classificare lo stato delle riserve in

         base alla differenza  s – s’ per  t = t 0


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