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ECONOMIA CIRCOLARE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI COME MATERIA PRIMA SECONDA
È stata rivista la disciplina sulla tracciabilità dei rifiuti, introducendo il nuovo sistema che sarà integra-
to nel Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RenTri) e sarà gestito dall’Albo Naziona-
le Gestori Ambientali. Il nuovo sistema è articolato in due sezioni: a) una sezione Anagrafica, comprensiva
dei dati dei soggetti iscritti e delle informazioni relative alle specifiche autorizzazioni rilasciate agli stessi
per l’esercizio di attività inerenti alla gestione dei rifiuti; b) una sezione Tracciabilità, comprensiva dei dati
ambientali relativi alle singole movimentazioni e dei dati relativi ai percorsi dei mezzi di trasporto.
Il nuovo sistema incide anche sui meccanismi che regolano il sistema nazionale di raccolta e gestione.
Cambiano, infatti, le logiche di finanziamento delle differenziate, con i sistemi EPR che saranno obbligati a
coprire il 100% dei costi efficienti di gestione entro il 2024.
Sono state introdotte modifiche anche in relazione agli impianti: il decreto, infatti, aggiungendo l’art.
198 bis, demanda al Ministero dell’Ambiente, con il supporto tecnico di Ispra, la definizione di un
“programma nazionale di gestione dei rifiuti” – sottoposto a verifica di assoggettabilità a VAS – che fissa i
macro obiettivi, definisce i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome si attengono
nell’elaborazione dei Piani regionali di gestione dei rifiuti. Il programma deve contenere, tra l’altro, la rico-
gnizione impiantistica nazionale per tipologia di impianti e per Regione, indicando il fabbisogno di recupe-
ro e smaltimento da soddisfare. Siffatta misura ridimensionerà la potestà degli enti locali mentre le Regio-
ni potranno definire accordi per l’individuazione di macroaree che consentano la razionalizzazione degli
impianti dal punto di vista localizzativo, ambientale ed economico, sulla base del principio di prossimità,
anche relativamente agli impianti di recupero.
4. Conclusioni
La normativa sui rifiuti è oggetto di continue modifiche ed integrazioni come da ultimo quella relativa
all’economia circolare di cui al d.lgs. n. 116/2020 (che risponde al desiderio di crescita sostenibile).
Sino ad oggi l’economia ha adottato un modello lineare (produzione-consumo-smaltimento) dove
ogni prodotto è destinato ad arrivare a “fine vita”.
Il recente d.lgs. n. 116/2020 si pone la sfida della transizione verso un modello circolare di sviluppo
economico, che sposta l’attenzione sul riutilizzo, l’aggiustamento, il rinnovamento e il riciclaggio dei mate-
riali e dei prodotti esistenti secondo le linee dell’UE. Ciò che in genere veniva considerato “rifiuto” può
essere trasformato in una risorsa.
Si chiede, quindi, all’Italia di portare il riciclo dei rifiuti urbani ad almeno il 55% entro il 2025, al 60%
entro il 2030 e al 65% entro il 2035; mentre già nel 2030 per i soli imballaggi bisognerà aver raggiunto il
70%. Per quanto riguarda, invece, i conferimenti in discarica è prevista una diminuzione del loro utilizzo:
entro il 2035 dovrà essere conferito al massimo il 10% dei rifiuti urbani prodotti. È stato anche previsto il
divieto di collocare in discarica rifiuti provenienti da raccolta differenziata e destinati al riciclaggio o alla
preparazione per il riutilizzo o comunque idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo.
A decorrere dal 2023 la raccolta differenziata dei rifiuti organici diventerà obbligatoria.
Bibliografia
De Cesaris A.L., 2011. Una nuova normativa in materia di rifiuti: primi spunti di riflessione, AmbienteDiritto.it.
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De Leonardis F., 2017. Economia Circolare: saggio sui suoi tre diversi aspetti giuridici. Verso uno Stato circolare?,
Diritto amministrativo.
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