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IDROGEOLOGIA: VALUTAZIONE E PROTEZIONE DELLE RISORSE IDRICHE

         nali, di valutare l’oscillazione massima annuale e la variabilità di tale parametro negli anni di osservazione e di sti-
         mare un eventuale andamento (crescente o decrescente) nel tempo.

         Il trend dei livelli piezometrici nel tempo, valutato applicando opportuni test statistici (test non-parametrico di
         Mann-Kendall) sulle serie temporali del periodo 2002-2017, indica:

              nel 62% dei pozzi un’assenza di trend (o trend stazionario);
              nel 22% dei pozzi la presenta un trend positivo (da +0,014 a 0,15 m/a);
              nel 16% la presenta un trend negativo (da 0,04 a -0,11 m/a).
         I pozzi con trend positivo sono prevalentemente ubicati nel settore meridionale della pianura torinese, nel settore
         settentrionale della pianura cuneese, nel fondovalle del fiume Tanaro; i pozzi con trend negativo sono ubicati pre-
         valentemente nella fascia meridionale della pianura vercellese e novarese, nella parte settentrionale della pianura
         torinese e nell’area di Valenza Po.

         L’analisi dei trend sull’intero periodo di 16 anni, tuttavia, non è in grado di mettere in evidenza dei “momenti di
         cambiamento” rilevanti (change point) che consistono o in un cambiamento di tendenza o in un brusco spostamen-
         to (innalzamento/abbassamento) dei livelli medi della serie.
         In effetti dall’osservazione dei time plots, in quasi tutte le serie piezometriche analizzate, risulta evidente un change
         -point (determinato mediante l’applicazione dei test di CuSum e di Pettitt) in corrispondenza dell’anno 2008 ca-
         ratterizzato da livelli piezometrici minimi e seguito da un brusco e rilevante innalzamento dei livelli, che in alcuni
         casi supera i 3 m (Figura 5). L’analisi dei change point individua altri momenti di cambiamento meno evidenti in cor-
         rispondenza degli anni 2004, 2012 e 2015.

         Per questo motivo, essendo il 2008 un momento di cambiamento non trascurabile, le analisi dei trend sono state
         eseguite considerando anche i due sottoperiodi 2002-2008 e 2009-2017 rilevando, in entrambi i sottoperiodi, una
         maggioranza di casi con trend negativo rispettivamente (89% e 78%) con tassi di decrescita che variano da un mini-
         mo di -0,03 m/a ad un massimo di -0,4 m/a.

         I risultati delle analisi dei trend, tuttavia, mostrano una forte dipendenza dall’intervallo temporale scelto oltre che
         dalla lunghezza della serie e non sempre forniscono risultati univoci. Per questi motivi oltre alla valutazione dei
         trend è stata eseguita un’altra analisi della “anomalia piezometrica”, basata sul calcolo dello scostamento della me-
         dia annuale dei livelli piezometrici dalla media dei livelli di un periodo di riferimento (in questo caso 2002-2015).
         Questa elaborazione permette di evidenziare e quantificare le variazioni (positive o negative) annuali dei livelli pie-
         zometrici rispetto ad un valore piezometrico medio di riferimento (Figura 6).

























          Fig. 6. Esempio di analisi dello scostamento della media annuale dei livelli piezometrici dal livello medio del periodo di
          riferimento (2002-2015).





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