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Rubrica Legale



















                                   Le novità introdotte dal Decreto legge n. 77/2021 c.d.

                “Semplificazioni bis” (convertito con legge n. 29 luglio 2021, n. 108)
                                      in materia di appalti pubblici e di diritto ambientale


          A cura di Avv. Stefano Cresta - Cresta & Associati Studio Legale

          stefano.cresta@crestaeassociati.eu




          1. Il regime degli appalti pubblici alla luce delle novità introdotte dal D.L Semplificazioni bis

          Le novità introdotte nella materia degli appalti pubblici con il c.d. Decreto semplificazioni bis (d.l. n. 77/2021
          convertito con Legge 29 luglio 2021, n. 108) appaiono stratificate e complesse, anche perché in parte incidenti
          non direttamente sul regime ordinario dei contratti pubblici disciplinato dal relativo codice, di cui al d.lgs. 18
          aprile 2016, n. 50, ma sulla normativa derogatoria introdotta anche sulla spinta dell’emergenza pandemica con
          decretazione d’urgenza come ad esempio il d.l. 16 luglio 2020, n. 76 (cosiddetto Decreto Semplificazioni) e altra
          normativa derogatoria in materia, quale il cosiddetto decreto sblocca cantieri, d.l. 18 aprile 2019, n. 32.

          Ciò in un contesto ordinamentale che tende sempre di più a spostare al di fuori della disciplina codicistica il regi-
          me degli appalti pubblici, distribuendola in altre previsioni legislative speciali, se non spesso derogatorie e tem-
          poranee, con difficoltà degli operatori di ricerca e inserimento sistematico delle norme e la creazione di regimi
          intertemporali, con una sorta di “effetto entropico” su una disciplina che tende a essere sempre più specialistica
          e stratificata.


          2. Le modifiche alla disciplina del subappalto

          La disciplina del subappalto, com’è noto, è stata oggetto di interventi della Corte di Giustizia dell’Unione Euro-
          pea (decisioni 26 settembre 2019 - C63/18; 27 novembre 2019 - C402/18; 30 gennaio 2020, C395/18) che a più
          riprese ne hanno sancito, anche recentemente, l’incompatibilità con il diritto eurounitario, in primo luogo per
          quanto riguarda i limiti massimi di possibile ricorso al subappalto da parte della stazione appaltante, fissati nel
          regime ordinario nel 30% e temporaneamente derogati dal decreto sblocca cantieri, facendo palese l’esigenza,
          richiamata in più sedi anche stragiudiziali (atto di segnalazione ANAC n. 8 del 13 novembre 2019, Segnalazione
          dell’ AGCM del 4 novembre 2020 Audizione del Presidente ANAC del 10 novembre 2020 presso la Camera dei
          deputati) di un intervento normativo di “riforma” della materia, anche nell’ottica di riempire i “vuoti” normativi
          creati dalle suddette pronunce e riportare la disciplina nazionale nei binari della compatibilità eurounitaria.

          In particolare l’art. 49 del decreto legge n. 77/2021 prevede:
          - un regime temporaneo che abroga quello introdotto dal cosiddetto decreto sblocca-cantieri (d.l. 18 aprile 2019



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